Elezioni provinciali, un Deserto dei Tartari

Oggi si vota in 61 Province italiane, tra cui Salerno, di cui si elegge il nuovo Presidente che dovrebbe chiudere la stagione  di Giuseppe Canfora. Svuotate di molte funzioni dopo la riforma Delrio che ha lasciato però delicate competenze come le strade e le scuole e modalità di elezione limitate ai soli amministratori, le Province oggi sono enti sempre più lontani dai cittadini. La partita odierna è chiusa a due candidati, uno area Pd, Michele Strianese, sindaco di San Valentino Torio,  l’altro di centrodestra, Roberto Monaco, sindaco di Campagna. Nessun candidato per la sinistra salernitana che si presenterà alle elezioni di gennaio per il nuovo Consiglio Provinciale. Sulla situazione interviene Mariano Casciano, sindaco di Palomonte.

Chi ricorda Il Deserto dei Tartari ? Il romanzo di Dino Buzzati racconta di un paese che, così com’è descritto nel romanzo, somiglia all’ Italia attuale: confina con un deserto. In fondo a questo deserto si suppone vivano i Tartari. L’Italia è un deserto politico onirico, dove i progetti politici e le istituzioni che li subiscono rimangono incerti e si dilatano all’infinito, salvo poi crollare o essere abbandonati, lasciati a se stessi e al proprio destino di inedia:  ecco, le Province sono così, enti riarsi  in un’Italia che si avvia ad essere un deserto. All’indomani del crollo del ponte a Genova, in un sussulto demagogico tipicamente italico, dal centro è piombata sulle malferme scrivanie degli enti territoriali minori la richiesta, nel termine di venti giorni, di uno screening completo delle opere pubbliche presenti sui propri territori. In venti giorni, con i nostri rappezzati uffici, abbiamo risposto in tanti, ma non siamo in grado di interloquire con serietà e men che meno rappresentare attendibili esigenze finanziarie. Dateci i mezzi per fare sul serio. Ero rammaricato e convinto che si fosse trattato dell’ennesima ingiustizia che subiscono i piccoli comuni, lasciati soli a gestire territori devastati dallo spopolamento, dall’obsolescenza delle strutture, dall’incapacità di leggere le stesse emergenze che li strangolano, ma come si dice, aver compagni al duol…. La Provincia di  Salerno – per cui oggi si vota per il nuovo Presidente – si trova nelle medesime condizioni, come ho letto in una comunicazione diretta al Governo. circolata  per conoscenza  tra i comuni. Scrive infatti il Dirigente del  Settore Viabilità, uno dei più delicati e martoriati dalle emergenze e dai tagli strutturali: con centinaia di chilometri di strade gestite con fondi inadeguati, con scarso personale, pensate sia realistico che possiamo inviare ed elaborare una mole di dati del genere ? Lo sfondo integratore del romanzo di Buzzati è la fortezza Bastiani. Il personaggio centrale del romanzo, il tenente Drogo, raggiunge la fortezza, ci entra, viene arruolato e accolto. Il problema è come uscirne. Buzzati attenua lo stile di Kafka, Drogo entra nella fortezza, prende servizio e può anche andarsene. Nessuno, in linea di fatto, glielo impedisce. Rispetto al Signor K., Giovanni Drogo è libero; giunge alla Fortezza ha un colloquio immediato con il comandante e chiede il trasferimento, l’impressione di quei luoghi non è buona, vuole partire appena possibile. Ci resterà per la vita, esercitando una libera scelta. Ecco perché non scrivo che la provincia nostra come delle altre d’Italia, si trova in una situazione kafkiana, perché in questo meandro di inefficienza programmata  siamo entrati con un atto volontaristico, che è stato il referendum abrogativo. Ora, finite le illusioni renziane, tutto è rimasto sospeso e appeso, tra l’urgenza di provvedere e l’ineluttabilità del restare.Le elezioni serviranno a poco, qualunque candidato abbia la meglio. Ormai le differenze ideologiche sono attenuate, la politica degli enti minori in pratica resta la ricetta per la gestione delle emergenze. E’ chiaro che se continuano a darci rape, nessuna risorsa adeguata, nessuna riforma che ridia vitalità a questo Ente fluttuante, nessun   presidente ne caverà sangue e miracoli. Avremo una Provincia prossima al deserto e un   Presidente Giovanni Drogo, comunque.

 

 

 

 

 

 

 

 

Mariano Casciano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *