L’anno di Eduardo, per i ” Nuovi” e per tutti, da Firenze a Napoli

E’ passato più di un secolo da quando Eduardo de Filippo ha cominciato a muovere, negli anni ’20 del Novecento,  i primi passi nel teatro. Eppure i suoi testi vanno in scena felicemente in tutta Italia, inaugurano stagioni di sale prestigiose, sono in tournée nei maggiori teatri nella penisola, o vengono riscoperti in interessanti operazioni drammaturgiche. E’ il caso di “Eduardo per i Nuovi“,  lo spettacolo che ha inaugurato  al Teatro Niccolini di Firenze, la stagione del Teatro nazionale della Toscana, dove i giovani attori della Scuola Orazio Costa del Teatro della Pergola,  diretta da Pier Paolo Pacini, hanno messo in scena quattro atti unici, “Pericolosamente“, “Amicizia” ,   “I morti che non fanno paura”,  ( già “Requiem all’anima soia”), “Uomo e galantuomo” sotto la guida di un attore” storico” di Eduardo, Gianfelice Imparato che ha a lungo lavorato a Firenze con Carlo Cecchi. Sono testi leggeri e veloci che però presentano già tutti i temi eduardiani, giocano  sui binari dell’incongruo e dell’assurdo generando ghiotte risate o stralunati spaesamenti. Dalla moglie bisbetica che per domarla bisogna prenderla a pistolettate di “Pericolosamente”; al personaggio che va a consolare l’amico moribondo che si rivela fedifrago e traditore; all’inquilino che ha perso la sua stanza addobbata da un catafalco funebre e si immedesima con il morto appena uscito dalla casa. Prime prove d’autore, dove si gioca con la morte e dietro la risata fa capolino l’angoscia, anche quando si sghignazza tra i lazzi e frizzi di una scalcagnata compagnia di guitti come in “Uomo e galantuomo”. Dietro la comicità, dietro lo sberleffo,  sono in agguato il dolore, la miseria, la fame.   Da Firenze Eduardo per i Nuovi”,  coprodotto con la compagnia di Luca De Filippo, è arrivato al Teatro Nuovo di Napoli in questi giorni e poi continuerà la sua tournée in giro per l’Italia, interpretato da Francesco Grossi, Filippo Lai, Athos Leonardi, Claudia Ludovica Marino, Luca Pedron, Laura Pinato, Nadia Saragoni, Erica Trinchera, Lorenzo Volpe. Lo spettacolo è anche un omaggio al lavoro di Eduardo a Firenze che proprio alla Pergola fondò negli anni ’80 la Scuola di Drammaturgia e che nel teatro fiorentino portò tutti i suoi debutti fin dagli anni ’40 e a cui è dedicata una mostra digitale permanente con documenti e manoscritti, lettere autografe, fotografie e video storici, e che raccontano il percorso dal  1940 al 1984,  mentre nella stessa città al Gabinetto Viesseux è conservato il suo Archivio.   Il progetto con gli attori della Scuola Orazio Costa sarebbe piaciuto molto al maestro che proprio ai giovani dedicò molte iniziative negli  ultimi anni della sua vita. Napoli gli renderà omaggio con una grande mostra appena annunciata, promossa dal Comune di Napoli e  a cura della famiglia De Filippo di prossima apertura a Castel dell’Ovo “I De Filippo, il mestiere va in scena‘ in programma dal 28 ottobre 2018 al 24 marzo 2019. Voluta dalla famiglia De Filippo, la mostra è curata da Carolina Rosi, Tommaso De Filippo e Alessandro Nicosia, presidente di C.O.R. (Creare Organizzare Realizzare). Nelle sale del castello del Borgo marinaro verranno esposti scenografie originali, oltre 70 costumi e oggetti di scena, foto, video, manoscritti, copioni, manifesti, locandine. Due suoi capolavori girano in vari teatri italiani, “Questi fantasmi”   con Carolina Rosi e Gianfelice Imparato, che sarà al Teatro  Argentina di Roma in dicembre, e “Filumena Marturano” con la regia e l’interpretazione di Geppy Gleyeses e Mariangela D’Abbraccio.

Nelle foto: “Eduardo per i Nuovi” ; “Questi fantasmi”; “Filumena Marturano”

Luciana Libero

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